Bene, questo ricordo mi è balzato alla mente mentre riflettevo sulle diverse situazioni che incontro, come life coach, in cui molte persone affrontano un problema sempre nello stesso modo, intestardendosi e sperando che a forza di provare, la fortuna girerà a loro favore.
Ma è proprio così che si persegue un obiettivo e si risolve un problema?
Direi proprio di no! Occorre, sì, tentare e ritentare ma facendo tesoro di quanto i nostri tentativi siano stati efficaci.
A tal proposito, in ambito della formazione, si parla del metodo T.O.T.E., un acronimo che sta a indicare quattro parole inglesi: TEST– OPERATION – TEST – EXIT. Vediamole in particolare.
TEST – Davanti a un problema occorre valutare (test) ogni suo aspetto.
OPERATION- Dopo aver valutato si agisce (operation) per risolverlo.
TEST- Una volta agito, torniamo a valutare (test) se il problema è risolto.
EXIT- Infine, usciamo (exit) se il problema è risolto, altrimenti rimaniamo ad affrontare nuovamente il problema valutandolo (test) sotto un’altra prospettiva.
È ovvio, direte, e condivido. Sì, è ovvio e per questo mi stupisco quando vedo che non lo è sempre e non lo è per tutti. Albert Einstein, uno che di soluzione di problemi ne aveva fatto un mestiere essendo uno scienziato, affermava, con un giudizio un po’ tagliente ma credo nella sostanza condivisibile: Stupidità significa fare e rifare la stessa cosa aspettandosi risultati diversi.
Sono certo che nessuno vuole passare per stupido, ecco perché la proposta di un metodo ovvio come il T.O.T.E. a cui aggiungere, magari, una punta di saggezza del popolo Indios del Guaranì che afferma: Il tuo migliore maestro è il tuo ultimo errore.
T.O.T.E. 💪
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