Credo che molti di voi avranno riconosciuto la battuta di Totò, nel film “Totò, Peppino e la malafemmina”.
Prendo spunto da questa simpatica scena (sono un appassionato di Totò), per scrivere poche righe su una situazione che molto spesso un coach si trova ad affrontare: la difficoltà del cliente a dire cosa vuole.
Infatti, molte persone ingaggiano un coach per essere aiutate a uscire da situazioni limitanti e per migliorare se stesse, la propria relazione o il proprio lavoro, per andare dove sentono di dover andare, ma spesso sanno solo di voler uscire dalla situazione senza sapere come fare, cosa vogliono precisamente.
Come fare per uscire dall’empasse?
Il coach, nel colloquio con il cliente, dovrà attuare due passaggi importanti.
Il primo è quello di farsi raccontare dal cliente, o coachee, la situazione che vive per coglierne gli elementi di insoddisfazione. Il coach avrà, a questo punto, una chiara immagine di quello che è chiamato in termini tecnici “lo stato presente o stato problema”.
Nel secondo passaggio il coach si farà raccontare dal cliente la situazione così come la vorrebbe, in termini tecnici lo “stato desiderato”, e al fine di definirla il più possibile il coach presenterà al cliente le seguenti domande:
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Quando e dove vorresti essere?
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Cosa faresti?
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Come lo faresti?
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Per quale motivo lo faresti?
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Cosa ti guiderebbe?
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Chi diventeresti?
Grazie a queste domande, il cliente, “per andare dove vuole andare, saprà da dove deve andare” 😉
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