Quando siamo di fronte ad una persona e comunichiamo, occorre lasciare da parte cosa noi pensiamo di quella persona, sospendere il giudizio, astenerci da una valutazione, per fare in modo che la persona racconti di sé, dica chi è, si descriva così com’è; come dicemmo la scorsa volta, è opportuno gettare la mappa per leggere il territorio.
È, dunque, fondamentale porsi in ascolto per dare possibilità alla persona di raccontarsi, di dirsi; è molto importante ascoltare!
Ascoltare, significa ricordare tutto ciò che la persona dice di sé, tenere a mente il racconto che va spiegando davanti a noi. Questo non è semplice poiché ci arriva una serie numerosa di nomi, luoghi, situazioni che risulta difficile, ma necessario, trattenere in mente.
Come fare allora?
Si può, ponendo attenzione particolare a quelle che vengono chiamate tecnicamente “key words” e “hot words”.
Le prime, ovvero le parole chiave, sono parole o concetti che la persona presenta con frequenza nel suo eloquio. Le seconde o parole calde sono parole o concetti che la persona non solo può presentare con frequenza, ma che sono ‘rivestite’ di emozione: sono parole pronunciate con rabbia, oppure con tristezza, piuttosto che con paura o disgusto o anche con gioia. Queste parole, chiave e calde, sono molto importanti da ricordare e, nel prossimo articolo, vedremo il perché.
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