È esperienza comune vivere relazioni in cui si entra facilmente in sintonia con l’altro, si crea da subito una certa armonia ed è semplice e piacevole rapportarsi in tali condizioni. E quando accade il contrario, quando non ci sentiamo in piena armonia con l’altra persona, avvertiamo di non essere ascoltati e, altre volte ancora, è l’altra persona a dirci di non sentirsi capita, allora, cosa fare? È possibile trovare rimedio?
Nel precedente articolo parlavamo di un presupposto importante della comunicazione, ‘la mappa non è il territorio’ (differenza tra ciò che io penso della persona e ciò che è realmente quella persona), ora ci volgiamo a considerare come riuscire in qualche modo a guardare il territorio, cioè a porre la nostra attenzione a chi ho di fronte, non a chi penso di avere di fronte.
Come fare questo?
Occorre, come dire, gettare la mappa, l’immagine che ci siamo fatti dell’altra persona e permettere alla persona di raccontarsi, di manifestarsi, di disegnare lei stessa chi è e come desidera essere vista.
Come avviene questo?
In pratica, tutto questo avviene prestando un ascolto attento a ciò che la persona dice di sé ed eventualmente ponendo domande di chiarimento, esplorative, per avere sempre meglio delineata la figura che la persona va tratteggiando di sé davanti a noi.
Nel prossimo articolo andremo a spiegare nel dettaglio 😀
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